La storia del bagno rispecchia l’evoluzione della società e proprio la storia del bagno di mostra un’Italia sconosciuta e, soprattutto, sotterranea: quella degli alberghi diurni.
Gli Alberghi diurni erano luoghi pubblici destinati all’igiene, non solo bagni ma veri centri polifunzionali che offrivano servizi legati alla cura della persona. Si diffusero in Italia all’inizio del 1900 grazie all’imprenditore bolognese Cleopatro Cobianchi.
La storia degli alberghi diurni
Era il 1911 quando Cleopatro Cobianchi, di ritorno da un viaggio a Londra, ebbe l’idea di realizzare anche in Italia i bagni pubblici. Nella capitale inglese aveva avuto modo di apprezzare gli efficientissimi e moderni servizi pubblici in stile Art decò, già diffusi nella metropolitana, e messi a disposizione dei viaggiatori. Quella stessa idea fu importata in Italia, con l’obiettivo di offrire un luogo con differenti servizi. La prima costruzione di un albergo diurno avvenne a Bologna, da lì le strutture furono costruiti in tutta Italia da Milano a Palermo.
Come erano organizzati gli alberghi diurni
Non solo bagni pubblici, ma un vero e proprio centro polifunzionale a disposizione dei cittadini. C’è da sottolineare che l’albergo diurno sorse nell’Italia in cui si stavano diffondendo i viaggiatori. La maggior parte erano disposti vicino le stazioni ferroviarie. Gli alberghi diurni furono progettati con cura sia negli arredi e nelle finiture. Per i pavimenti furono scelti marmi pregiati r ceramiche artigianali, le rubinetterie in ottone. Tra i vari decoratori d’interni è annoverato Piero Portaluppi per l’albergo diurno di piazza Oberdan a Milano. Oltre ai bagni, dotati di vasca, doccia e terme (in quel periodo le case non erano ancora dotate della stanza da bagno), era possibile trovare saloni di barbiere o parrucchiere, biglietterie e agenzie di viaggio, e servizio buvette.
Il destino degli alberghi diurni
Queste strutture erano ipogee, ovvero sotterranee, e sono state completamente abbandonate verso gli anni Ottanta. Molte, ormai, sono state chiuse e versano in stato di abbandono. L’albergo diurno Venezia di Milano, in piazza Oberdan, è stato riportato a nuova vita da qualche anno grazie a un intervento di riqualificazione urbana curato dal Fai e oggi è visitabile, come testimonianze di un’epoca del nostro Paese.
Dai Romani agli alberghi diurni
L’idea del bagno pubblico, così come lo intendiamo oggi, è tutta nostra. Si deve ai Romani l’introduzione di questo servizio a servizio dei cittadini. L’imperatore Vespasiano volle introdurre per le strade di Roma gli orinatoi, denominati poi “vespasiani” per incentivare la cura dell’igiene personale. Se i vespasiani erano pensati solo come servizi igienici, gli alberghi diurni offrivano diversi servizi, erano strutturati come veri e propri centri polifunzionali molto vicini alla concezione moderna di centro benessere.
La storia del bagno è sempre stata lo specchio della nostra società e oggi, la stanza da bagno rispecchia appieno un concetto di benessere fondato sulla cura di sé. La stanza da bagno è il luogo intimo per eccellenza, quello che costruiamo per coccolarci e per soddisfare il nostro gusto estetico. Per questo anche l’arredo bagno e i materiali sono progettati per coniugare bellezza e funzionalità.