L’intervista di oggi ci porta di nuovo a Caserta con l’architetto Giuseppe Cappuccio.
Attraverso le sue parole vi raccontiamo come un’abitazione privata è stata oggetto di una rigenerazione urbana, mediante un intervento di ristrutturazione edilizia nel centro storico.
Abbattimento e ricostruzione, all’interno di un edificio a corte.
QUAL È IL CONCEPT DEL PROGETTO?
Bisognava coniugare la personalità della committenza, proveniente da un’abitazione di gusto classico, se pur impostato con eleganza, ma inevitabilmente prossimo a un contenitore, nel quale tutti gli oggetti e gli arredi, rispecchiavano la personalità del committente. In ogni oggetto si leggeva la spiccata napoletanità della proprietà, elemento che si è voluto mantenere nelle scelte progettuali, nell’intesa di non colmare, con questi oggetti, gli spazi e i luoghi della nuova abitazione. Pertanto, insieme alla committenza, si è scelto di salvare pochi elementi, quelli in cui più si rispecchiava la sua personalità, e inserirli nel nuovo progetto, quest’ultimo inteso non più come contenitore, ma come spazio, vuoto, superficie attraverso la quale far emergere le singolarità dei soli oggetti d’arte.
QUALI SONO GLI ELEMENTI PIÙ IMPORTANTI DI TUTTA LA PROGETTAZIONE?
In questo modo si è potuto prediligere di progettare gli interni di questo edificio, utilizzando elementi quali la luce, la materia e i colori in una composizione di tonalità neutre ma allo stesso tempo avvolgenti in un mood più vicino al rinnovamento interiore ed emozionale del committente, oramai consapevole che, in una nuova abitazione, non poteva più riproporre i gusti e gli stilemi della precedente, ma doveva approcciarsi con uno spirito di rinnovamento, quindi, partire dal di dentro; dall’anima. Da queste premesse, è iniziato il progetto, nella ricerca compositiva dei vari luoghi d’abitazione e dei materiali di finitura.
COME SONO STATI SCELTI I MATERIALI?
Tali materiali sono stati concepiti partendo dal concetto di materia, evidente nel progetto del fabbricato, che pur inserendosi in edificio corte, sembra miscelarsi tra le cortine interne frastagliate tra interventi in parte di recente ristrutturazione e gli elementi vecchi e decadenti. Tale inserimento o sfumatura tra corpi esistenti avviene tramite la forma ma soprattutto attraverso la materia, il colore. Materia ruvida e allo stesso tempo evocativa. Si alternano quinte classiche con snelle finestre ad arco e sostanza monolitica, come il travertino, il vetro e la ruggine dell’acciaio cor-ten che sormonta, come un segno di delimitazione, la parte alta del fabbricato. L’interior design, come accennato, doveva vestire la personalità del proprietario. Per tanto le scelte sono ricadute su elementi materici, scegliendo ad esempio pavimentazioni e rivestimenti Casamood di Casa dolce Casa, Maosaici di Mutina e pietre e marmi di Rex. Per gli spazi destinati a Private Wellness, scopriamo la rubinetteria di Gessi con doccia emozionale a completare lo spazio benessere. Antonio Lupi per i lavabi di arredo.
CI RACCONTI UNA PECULIARITÀ DELL’ARREDO BAGNO.
Il recupero di una vecchia vasca in ghisa, restaurata e ritinteggiata con idonei smalti, ha restituito al bagno padronale la vecchia memoria di case in stile, reminiscenza di vita precedente, attraverso un segno, quasi un missaggio musicale (alla dj anni ‘70) tra il vecchio stile e il rinnovato modo di vivere la “nuova casa” da parte del proprietario.
Partner nelle scelte dei materiali di finitura la ditta Esagono, che mi ha affiancato attraverso la sapiente esperienza e sensibilità della sig. Gabriella.
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ARCHITETTO: GIUSEPPE CAPPUCCIO
PARTNER TECNICO: CENTRO VENDITE ESAGONO
MATERIALI: CASA MOOD, MUTINA, REX, GESSI PRIVATE WELLNESS, ANTONIO LUPI